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RELAZIONE a cura di SASS BALOSS

Quota partenza 1879 Mt.
Quota di arrivo 2890 Mt.

Dislivello totale
+419 Mt. per il rifugio Denza
+306 Mt. dal rifugio all’attacco
+316/-30 Mt. circa la cresta (670 lo sviluppo)

Ore di salita
1 h. 15′ per il rifugio
40′ dal rifugio all’attacco
3 h. 15′ dall’attacco alla vetta

Ore di discesa
1 h. 10′ dalla vetta al rifugio
40′ dal rifugio al parcheggio

Descrizione generale

La maggior parte degli alpinisti che raggiungono il rifugio Denza hanno nel loro zaino piccozze e ramponi.
Del resto, di fronte all’impressionante muraglia che va dalla Cima Presanella alla Cima di Vermiglio e che sovrasta il rifugio, è pressoché impossibile resistere. Eppure queste vette possono essere vissute anche in altri periodi dell’anno, con uno zaino (forse) più leggero ma con lo stesso entusiasmo.
Ebbene sì! Al Denza si può anche arrampicare su roccia!
Da qualche anno, senza troppa pubblicità, Mirko Dezulian, Mattia Cavallar, Daniel Cavallar e altri amici hanno aperto diversi itinerari d’arrampicata, tutti ottimamente attrezzati e con difficoltà di vario tipo. Se qualcuno preferisce lanciarsi su qualche itinerario classico, non deve far altro che andare a mettere le mani sulla “Guida Monti d’Italia” dedicata alla Presanella (Dante Ongari – CAI e TCI, 1978) e cercare la via che preferisce.
La nostra intenzione però era quella di andare a mettere le mani sulla Cresta Nord-Est di Cima dei Pozzi, che fu salita per la prima volta da U. Redolfi e P. Voltolini nell’agosto del 1952 e che dal passo omonimo sale fino all’Anticima Nord-Est. Da qui, in breve, si può poi raggiungere la vetta vera e propria.
Pericle Sacchi inserì questa salita nella sua guida alpinistica dedicata alla Presanella (Arti Grafiche Persico, 1977); un libro che presenta una selezione di vie e creste del gruppo più meritevoli di ripetizione.
Dal 31 luglio al 5 agosto 2023, Mirko Dezulian (rifugista del Denza) con Mattia Cavallar, Mirko Penasa ed Edoardo Pangrazzi hanno compiuto un lavoro encomiabile. La cresta è stata completamente ripulita da sassi instabili e lungo il percorso sono state posizionate numerose protezioni. L’itinerario ora ha tutte le caratteristiche perché venga riscoperto, in particolar modo da chi inizia a prendere confidenza con le vie lunghe. E qui di metri se ne fanno parecchi…
A metà percorso è possibile, grazie a una calata in corda doppia, interrompere la salita.
La descrizione dei tiri che segue può essere tranquillamente modificata a piacere. Le protezioni, come già detto sopra, sono abbondanti e la progressione in conserva è spesso possibile, se non consigliabile.
Le difficoltà variano tra il II e III con alcuni brevi tratti (o passi) di IV.
Durante la ripetizione si raccomanda di stare il più possibile sul fianco destro della cresta, per evitare di far cadere sassi a chi arrampica sulle pareti di sinistra.
Attacco, descrizione della via Dal passo del Tonale scendere in direzione di Vermiglio fino ad incontrare la deviazione sulla destra per l’abitato di Velon. Scendere repentinamente e imboccare la strada sterrata (in alcuni punti molto stretta) che sale in direzione dell’ex forte Pozzi Alti, dove si lascia l’auto.
Poco prima del parcheggio, in corrispondenza dell’ultimo tornante parte il sentiero 233 che conduce, mediante una vecchia ed affascinante mulattiera della prima guerra mondiale costruita dagli austriaci, al rifugio Denza (2298 Mt.). Alle spalle del rifugio parte il sentiero n. 234, che sale in direzione del Passo dei Pozzi (2604 Mt.).
La prima parte è piuttosto pianeggiante e la traccia passa a fianco del bellissimo laghetto Presanella.
Continuare lungo il sentiero e ignorare la deviazione per la falesia d’arrampicata (scritta bianca “Palestra” su di un masso). Ora la traccia inizia a guadagnare quota e il Passo dei Pozzi è proprio davanti a noi. L’attacco si trova sulla sinistra, poco più a monte del passo ed è contrassegnato da un fix con cordino e una targa metallica con incisa la scritta “Gresta dei Poz Alt”.

1° tiro:
alzarsi lungo il diedro e proseguire lungo terreno più abbattuto fino alla sosta (2 fix+cordone). 30 Mt., 2 fix,
1 clessidra con cordone.

2° tiro:
proseguire stando sul fianco destro della cresta fino a raggiungere lo spigolo, dove si sosta (fix+cordone). 25
Mt.

3° tiro:
spostarsi a destra e salire un camino per poi spostarsi a destra e sostare (cordone). 25 Mt., 1 clessidra con
cordone.

4° tiro:
stare sempre sul lato destro della cresta fino a raggiungere una forcella. Abbassarsi e sostare
(clessidra+cordino). 30 Mt., 4 clessidre con cordone.

5°-6° tiro:
dalla forcella alzarsi e piegare verso destra. Rimontare le rocce in verticale fino a uscire in cresta. Proseguire
verso destra per circa 20 Mt. fino a raggiungere una sosta a fix (2 fix+cordone), che conviene saltare.
Continuare e in corrispondenza di una forcella abbassarsi. Alzarsi per pochi metri fino a guadagnare la sosta
(2 fix+cordone). 55 Mt., 4 fix, 3 clessidre con cordone, 1 sosta intermedia (2 fix+cordone).

7°-8° tiro:
spostarsi a destra sfruttando una fessura rovescia. Superare un diedrino e guadagnare una sosta intermedia
(2 fix+cordone). Proseguire sul filo di cresta stando sul fianco destro fino alla sosta (2 fix+cordone) posta su
di un masso sotto a dei gendarmi. 45 Mt., 2 clessidre 3 fix.

9° tiro:
traversare facilmente a destra fino alla sosta (2 fix+cordone). 15 Mt., 1 clessidra con cordone.

10° tiro:
salire in verticale lungo un percorso evidente fino alla sosta (2 fix+cordone), che si trova a destra del filo di
cresta. 30 Mt., 1 spuntone con cordino, 2 fix.

11° tiro:
alzarsi in verticale, superare un vago diedrino e spostarsi a destra fino a uscire sul filo di cresta. Superare
una zona più adagiata e quando la cresta riprende sostare (fix+clessidra+cordone). 40 Mt.

12° tiro:
proseguire lungo la facile cresta fino a raggiungere una sosta intermedia (2 fix+cordone) sulla destra, alla
base di un muretto tecnico, che permette di riportarsi in cresta. 20 Mt., 1 fix.

13° tiro:
salire il muretto e continuare per terreno più semplice fino alla sosta (2 fix+cordoni). 25 Mt., 3 fix con
cordoni.

14°-15° tiro:
salire la facile cresta per circa 15 Mt. fino a una sosta intermedia (fix+clessidra+cordone). Continuare fino a
raggiungere la sosta (fix+spuntone+cordone). Da qui si vede, poco più in basso una sosta a fix e una targa
metallica che indica, grazie a una calata in corda doppia, la possibilità d’interrompere la salita. 30 Mt., 2 fix di
cui 1 con cordone.

16° tiro:
abbassarsi fino alla sosta (2 fix di cui 1 con anello+cordone – targa metallica che indica la calata a sinistra).
10 Mt., 2 clessidre con cordone, 1 fix.

17° tiro:
salire a sinistra della sosta sfruttando una lama. Dopodiché si continua su terreno più semplice fino a
raggiungere il filo di cresta, dove si trova la sosta (fix+cordone). 15 Mt., 2 fix.

18° tiro:
dalla sosta abbassarsi, girare e prima di riprendere a salire sostare (fix+cordone). Tiro corto ma difficile da
concatenare per via dello scorrimento delle corde. 15 Mt., 1 fix, 1 clessidra con cordone.

19° tiro:
rimontare le rocce fino ad uscire sul filo di cresta, dove si trova la sosta (2 fix+cordone) 15 Mt., 1 fix.

20° tiro:
proseguire lungo il filo di cresta portandosi poi a destra. Superare un diedrino fessurato (qualche passo in
Dulfer – molto bello) e sostare (2 fix+cordone). 25 Mt., 3 fix con cordoni.

21° tiro:
abbassarsi e compiere un trasverso su lama. Proseguire stando sempre sul fianco destro della cresta fino alla
sosta (2 fix+cordone). 30 Mt., 2 fix.

22° tiro:
percorrere il terrazzo verso destra e rimontare una rampa che permette di riportarsi sul filo di cresta, dove si
trova la sosta (2 fix+cordone). 25 Mt., 2 fix.

23° tiro:
facilmente lungo il filo dello spigolo fino alla sosta (2 fix+cordone). 60 Mt., 3 fix con cordoni.

24° tiro:
salire il gendarme e dopo averlo doppiato abbassarsi. Proseguire poi lungo il filo di cresta fino alla sosta (2
fix+cordone). 30 Mt., fix con cordone.

25° tiro:
proseguire lungo il filo di cresta fino alla sosta (2 fix+cordone). 25 Mt.

26° tiro:
continuare lungo il filo di cresta fino alla sosta (fix+spuntone+cordone). 25 Mt.

27° tiro:
sempre sul filo di cresta fino alla sosta (2 fix+cordone). 25 Mt., 1 clessidra con cordone.
Da questo punto in poi il terreno diviene più semplice, quasi elementare, e non sono più presenti protezioni
fisse. Continuare lungo il filo di cresta fino a identificare dei bolli che, se seguiti verso destra, consentono di
raggiungere l’anticima. Verso sinistra, invece, conducono alla forcella tra l’Anticima e la Cima dei Pozzi. Con
qualche facile passo d’arrampicata si raggiunge la vetta.

Discesa:
Dalla cima abbassarsi nuovamente alla forcella. Da qui seguire gli evidenti bolli che permettono di
raccordarsi al Sentiero dei Todeschi che, se seguito in discesa, si raccorda al 234 percorso durante
l’avvicinamento. Il breve si ritorna al Rif. Denza e quindi al parcheggio.